Foto: il giorno dopo l'alluvione in loc. Fornola di Vezzano Ligure all'interno del Parco di Montemarcello-Magra
Comunicato Stampa n°4
Gli abitanti di Fornola si sono riuniti in assemblea per confrontarsi sulle iniziative da prendere esasperati dall’invivibilità della loro frazione,invasa da polveri e rumori sollevate dai mezzi che transitano nel quartiere, in particolar modo dagli autotreni che operano in zona. L’aggravarsi della situazione è anche dovuta ai depositi di fanghi lasciati dalla recente alluvione, che trascinati dai veicoli in transito si espandono per tutto l’ambiente.
La maggior responsabilità di questo degrado è da addebitarsi ai mezzi pesanti che operano in zona , come betoniere, autotreni porta container , e mezzi pesanti in genere. Queste ditte occupano anche aree protette, da anni attendono di essere delocalizzate perché incompatibili con l’area parco, le varie Amministrazioni che dovrebbero farsene carico sono state sino ad oggi assenti, anzi alcune avvallano opere di “riambientalizzazione“ (?) fuori da ogni logica di rispetto della normativa vigente . Nessun segnale di ripensamento neanche per lo svincolo autostradale,in parte progettato in area esondabile e protetta , anche alla luce dell’ultima alluvione e dei divieti emanati dal Ministero dell’Ambiente.
Il Comitato "Ambiente Vezzanese"
Comunicato Stampa n°4
Gli abitanti di Fornola si sono riuniti in assemblea per confrontarsi sulle iniziative da prendere esasperati dall’invivibilità della loro frazione,invasa da polveri e rumori sollevate dai mezzi che transitano nel quartiere, in particolar modo dagli autotreni che operano in zona. L’aggravarsi della situazione è anche dovuta ai depositi di fanghi lasciati dalla recente alluvione, che trascinati dai veicoli in transito si espandono per tutto l’ambiente.
La maggior responsabilità di questo degrado è da addebitarsi ai mezzi pesanti che operano in zona , come betoniere, autotreni porta container , e mezzi pesanti in genere. Queste ditte occupano anche aree protette, da anni attendono di essere delocalizzate perché incompatibili con l’area parco, le varie Amministrazioni che dovrebbero farsene carico sono state sino ad oggi assenti, anzi alcune avvallano opere di “riambientalizzazione“ (?) fuori da ogni logica di rispetto della normativa vigente . Nessun segnale di ripensamento neanche per lo svincolo autostradale,in parte progettato in area esondabile e protetta , anche alla luce dell’ultima alluvione e dei divieti emanati dal Ministero dell’Ambiente.